Il benessere organizzativo è definito come
“l’insieme dei nuclei culturali, dei processi e delle pratiche organizzative che animano la convivenza nei contesti di lavoro promuovendo, mantenendo e migliorando il benessere fisico, psicologico e sociale delle comunità lavorative”
(Avallone & Paplomatas, 2005)
Le dimensioni che devono essere garantite per conseguire un benessere organizzativo ottimale possono essere così sintetizzate:
- Implementare un ambiente di lavoro salubre, confortevole e accogliente
- Offrire obiettivi aziendali espliciti e chiari
- Individuare e valorizzare le competenze dei dipendenti e stimolare nuove potenzialità
- Valorizzare l’ascolto fra dirigenti e dipendenti
- Rendere disponibili le informazioni pertinenti a tutti gli aspetti dell’attività lavorativa
- Contenere e gestire i livelli di conflittualità.
- Stimolare un ambiente relazionale trasparente, comunicativo, collaborativo.
- Garantire equità di trattamento a livello retributivo, di assegnazione di responsabilità, di promozione del personale.
- Limitare i fattori di stress.
- Dare motivazioni alle attività svolte dei dipendenti
- Adottare azioni per prevenire gli infortuni e i rischi professionali
- Favorire la permeabilità con l’ambiente esterno e l’innovazione tecnologica e culturale