Il numero elevato di apparecchiature ed alcune prassi non sempre ortodosse rendono gli uffici ambienti con un rischio di elettrocuzione o di folgorazione non trascurabile. Impianti non rispondenti alle normative e senza le dovute manutenzioni possono diventare pericolose fonti d’incendio.
I fattori critici
Per ridurre il “rischio elettrico” – in ufficio come in qualsiasi altro ambiente di vita e di lavoro – occorre adottare alcuni fondamentali accorgimenti:
- gli impianti elettrici devono essere realizzati a “regola d’arte”, nel rispetto della normativa vigente e corredati di una specifica “certificazione di conformità”;
- gli impianti elettrici devono essere sottoposti a una regolare attività di verifica, controllo e di manutenzione;
- tutte le apparecchiature elettriche utilizzate devono essere dotate di “certificazione di conformità CE”;
- tutte le apparecchiature elettriche devono essere utilizzate correttamente, nel rispetto delle indicazioni del manuale di uso e manutenzione;
- ci deve essere un costante monitoraggio sullo stato d’uso e di conservazione dell’impianto elettrico;
- predisporre tutti i collegamenti elettrici (fili, prolunghe, spine multiple, adattatori) con la massima attenzione e seguendo sempre le indicazioni dei costruttori.
Impianti a regola d’arte e regolarmente verificati
L’impianto elettrico deve essere realizzato “a regola d’arte” da imprese qualificate, che devono rilasciare uno specifico “certificato di conformità” alla normativa vigente. L’impianto deve, inoltre, essere sottoposto a una verifica generale fissata dalla Legge, con periodicità quinquennale.
A prescindere dal formale obbligo di Legge l’impianto elettrico deve essere sottoposto a verifiche frequenti, al fine di individuare immediatamente qualsiasi anomalia, che lo ricordiamo non deve mai essere sottovalutata.
Le “regole di buona tecnica”, ci consentono di avere una “lista di controllo” dell’impianto elettrico, con la raccomandazione di affidare detti controlli in modo chiaro e univoco una persona incaricata e responsabile. Attenzione: la persona incaricata potrà svolgere operazioni di controllo e di vigilanza, interventi specifici dovranno essere affidati a personale qualificato e competente. Con l’elettricità non si scherza.
Ogni giorno:
- Controllare lo stato di prese, fili elettrici, prese multiple;
- controllare che i quadri elettrici siano facilmente raggiungibili.
Ogni mese:
- verificare, mediante l’apposito pulsante di prova (test) l’intervento degli interruttori differenziali (cosiddetti salvavita).
Ogni sei mesi:
- se presenti, effettuare un ciclo di scarica dell’80 per cento e di successiva ricarica delle batterie degli apparecchi autonomi d’illuminazione d’emergenza;
- eseguire la pulizia di tutti i corpi illuminanti, dei dispositivi di rilevamento incendio e antintrusione, e di altri dispositivi di allarme;
- verificare il corretto funzionamento di eventuali temporizzatori;
- controllare lo stato delle prese a muro e delle cosiddette “ciabatte”: assenza di abrasioni, sfiammate, “giochi” nelle giunzioni etc.
Ogni anno:
- eseguire un’ispezione visiva delle connessioni dei principali morsetti d’impianto: eventuali “aloni” evidenziano parti di impianto soggette a sovracorrenti o malfunzionamenti;
- verificare le principali connessioni dell’impianto di messa a terra (pozzetti, nodo collettore, nodi equipotenziali, etc.);
- verificare il corretto funzionamento dei relè a fotocellula (crepuscolari).
Ogni due anni:
- eseguire la misura della resistenza dell’impianto di messa a terra;
- eseguire le misure di isolamento sulle principali linee elettriche e sulle utenze trifasi maggiori (ascensori, impianto di condizionamento etc.);
- eseguire delle misure di conducibilità sulle principali linee.
Ricordiamo che secondo quanto previsto dall’art. 20 del D.Lgs.81/08 ogni lavoratore ha il dovere di segnalare al Datore di Lavoro, o ai propri superiori, qualsiasi guasto, anomalia o malfunzionamento dell’impianto elettrico – come pure di qualsiasi altro impianto, apparecchiatura, attrezzatura e macchinario senza cercare di porvi rimedio in modo autonomo e improvvisato.
In particolare tutti dobbiamo porre attenzione a eventuali surriscaldamenti, scintille, “sfiammate”, sentori di bruciato, prese o collegamenti non ben fissati etc.
Le apparecchiature d’ufficio
Tutte le apparecchiature di lavoro elettriche presenti in ufficio – come in qualsiasi altro luogo – devono essere “a norma di legge” e dotate della cosiddetta marcatura di conformità CE, ovvero una “presunzione di conformità” alla normativa vigente (di seguito, l’immagine del simbolo CE). Attenzione, però: la marcatura CE non è in alcun modo una “garanzia di sicurezza” dell’apparecchio ma, come detto, una “presunzione” di sicurezza.
Attenzione inoltre ai marchi CE che non rispettano l’icona della presunzione di conformità.
Su molti apparecchi può essere presente anche il simbolo di omologazione IMQ – Istituto Marchio di Qualità (figura seguente), più significativo e importante ai fini della sicurezza, poiché apposto da un ente terzo indipendente.
Da un punto di vista elettrico, le apparecchiature si possono suddividere in tre classi:
- classe I: apparecchi la cui protezione elettrica è affidata non solo all’isolamento principale, ma anche al “collegamento a terra” delle parti accessibili conduttrici (ad esempio, gli involucri metallici). In questi apparecchi, la spina di collegamento presenta tre poli (o spinotti), di cui quello centrale per la “messa a terra”. Esistono anche le spine di tipo tedesco (cosiddette Shuko, generalmente rotonde) che presentano due spinotti e il contatto per il collegamento a terra sul lato della spina;
- classe II: apparecchi la cui protezione elettrica è affidata a un isolamento rinforzato, o “doppio”, e sono privi di un “collegamento a terra” (sotto riportato il relativo simbolo). In questi apparecchi, la spina di collegamento presenta due poli (o spinotti);
- classe III: apparecchi la cui protezione elettrica è insita nel fatto di essere alimentati in modo sicuro da un sistema a bassissima tensione, e quindi non pericoloso.
Tutti gli apparecchi ed i macchinari devono essere utilizzati nel pieno rispetto delle indicazioni del manuale di uso e manutenzione, che deve sempre essere letto e conservato nelle immediate vicinanze dell’apparecchio stesso per eventuali consultazioni
Alcuni consigli pratici
Di seguito, si propongono alcuni consigli utili e pratici, al fine di ridurre al minimo il “rischio elettrico” nei luoghi di lavoro:
Attenti alla “moltiplicazione delle spine”
Non collegare due o più di due spine e adattatori in successione, per il rischio di surriscaldamenti, che potrebbero portare in casi estremi a un principio d’incendio.
Se possibile, collegare ogni apparecchio a una singola presa, oppure utilizzare apposite “ciabatte”, verificando che siano in grado di sopportare la potenza totale degli apparecchi collegati. La medesima verifica deve essere fatta per spine multiple, ad esempio con due o tre ingressi. Per quanto possibile, non utilizzare prolunghe, se non per brevi periodi di tempo.
Attenti ai “fili ”
I fili di collegamento non devono rappresentare un fattore di rischio di inciampo.
Utilizzare apposite “canaline” proteggi-cavi, oppure legarli e “guidarli” in modo ordinato.
Non far passare i fili delle prolunghe sotto le porte – la frizione con la stessa potrebbe danneggiarli e renderli pericolosi.
In prossimità di lavandini – o comunque dove potrebbe trovarsi acqua – devono essere posizionate prese elettriche e apparecchi elettrici che non consentono contatti con l’acqua.
Attenti alle fonti di calore
Accanto alle fonti di calore, quali i termosifoni e stufe di vario genere, non posizionare cavi elettrici, prese e apparecchi elettrici.
Il forte calore danneggia molto velocemente i rivestimenti isolanti.
Le spine elettriche devono essere tolte con cautela
Nel togliere le spine elettriche dalle rispettive prese, non tirarle per il cavo, per evitare di danneggiare la spina stessa o la presa a muro.
Attenti alle spine
Nell’utilizzo di adattatori, fate attenzione a quelli con una “potenza” di 10 Ampere (spinotti piccoli e ravvicinati) che permettono l’inserimento di spine da 16 Ampere (in sigla A): si corre il rischio di provocare pericolosi surriscaldamenti.
Non forzate mai le spine e non cercate di introdurre spine non compatibili
Alcuni “segnali d’allarme”
Sempre all’insegna della massima concretezza, di seguito si elencano alcuni “segnali d’allarme” che possono indicare la presenza di un’anomalia dell’impianto elettrico, da segnalare a chi di competenza:
- sensazione di formicolio toccando un apparecchio elettrico o una parte dell’impianto che non dovrebbe essere in tensione;
- apparecchi elettrici o parti dell’impianto che risultano al tatto più caldi del normale;
- frequenti interventi dei dispositivi di protezione (salvavita);
- effetto flicker (“sfarfallamento”) o oscuramento delle luci;
- rumori e odori insoliti;
- segni di bruciature sulle spine, prese di corrente o su qualsiasi altra parte dell’impianto elettrico e delle apparecchiature;
- mancanza improvvisa di energia elettrica.